L’incontro di studenti, alunni e genitori con la Prof.ssa Antonia Chiara Scardicchio
Vi siete mai sentiti gettati nella vita, senza la possibilità di sentirvi liberi? “L’essere umano può cambiare il mondo, tenendo insieme dolore e bellezza….” Queste alcune delle riflessioni con le quali la Prof.ssa Antonia Chiara Scardicchio, docente di Pedagogia Sperimentale all’Università di Foggia, ha iniziato il suo appassionato e coinvolgente dialogo – introdotto dal Dirigente Scolastico, Prof.ssa Piera Fattibene - con una platea affollatissima di alunni, docenti e genitori, lo scorso 29 settembre presso l’auditorium del liceo Marconi. Partendo dal titolo immaginifico della sua relazione, la prof. ssa Scardicchio, ha poi affrontato con gli studenti presenti (delle classi IG, 3H, 3D e 2H accompagnati dai rispettivi docenti) il tema del rapporto tra realtà ed immaginazione rappresentati metaforicamente dai personaggi di Sancho Panza e Don Chisciotte.
Con brevi incursioni nel mondo delle neuroscienze e della psicologia sperimentale, trasferite su un piano esperienziale di immediata concretezza, ha poi condotto le sue riflessioni sul tema centrale della necessità di riformulare costantemente la narrazione della nostra esistenza adoperando non soltanto il filtro del pensiero analitico razionale che evidenzia i limiti, i condizionamenti, e che spesso inducono a una visione che la studiosa, nel corso di una sua intervista, ha definito icasticamente riprendendo una definizione di Kuhn il “dogma della immacolata osservazione” ovvero la fissità di prospettiva che non consente di vedere il mondo secondo angolature diverse e che risultano in grado di coniugare i poli, apparentemente inconciliabili, dell’ esperienza del dolore con quella della bellezza.
Frutto di esperienze formative compiute in vari ambiti applicativi che vanno dal mondo dell’ azienda all’Università, e delle ricerche svolte nell’ambito di vari settori di studi (dalle neuroscienze alle metodologie didattiche interattive, incentrate sull’apprendimento sulle cosiddette Life-skills o competenze di vita) le capacità comunicative della relatrice hanno coinvolto emotivamente ed intellettualmente tutti i presenti che hanno colto l’autenticità di un messaggio che è frutto non solo di studi ma di esperienze di vita e di condivisione.
Accompagnando il suo intervento con le immagini, sempre attuali, tratte dal Benigni de “La vita è bella” e da uno straordinario documentario sull’atleta paraolimpica Bebe Vio, ha poi offerto esempi di narrazioni esistenziali che, pur non negando la realtà ineludibile della sofferenza, ridefiniscono il rapporto con la propria e l’altrui realtà all’insegna di valori e significati positivi, di coraggio ma anche di bellezza e di autentica felicità, non illusoria ma vera proprio perché frutto dell’esperienza del dolore.
Prof.ssa Marina d’Errico