Ai docenti e agli studenti
Liceo “G. Marconi”
SEDI
Si terrà venerdì 21 febbraio dalle ore 10.30 presso il Teatro “Umberto Giordano” di Foggia il secondo degli incontri con gli autori coinvolti nel progetto lettura “Leggo Quindi Sono – Le giovani parole”.
Gli alunni potranno confrontarsi con Claudio Fava*, autore del libro Il giuramento.
Poiché il 21 febbraio non si svolgeranno attività didattiche presso il nostro Istituto, gli studenti che hanno dato la loro adesione all’incontro dovranno recarsi direttamente in Piazza Cesare Battisti (piazza antistante il Teatro Giordano) alle 10.30 e saranno poi accompagnati a teatro dalle prof.sse Cardilli e Zazzara, referenti del progetto.
L’autore incontrerà i lettori anche alle 19.00 presso la Libreria Ubik.
*Claudio Fava, nato nel 1964, è giornalista, scrittore, politico. Ha raccontato, per i giornali e per le televisioni, molti luoghi e molte guerre, dalla Sicilia che lotta contro Cosa Nostra ai difficili processi di pace in America Latina. Scrive anche per il cinema e il teatro. È sua la sceneggiatura del film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana.
Il giuramento, Add editore «Le teste si possono tagliare o contare. Nel 1931 il regime fascista scelse entrambe le soluzioni e impose a tutti i professori universitari un giuramento di fedeltà al duce. Giurarono in 1238. Solo in dodici si rifiutarono.
Questo è il racconto di uno di quei dodici, ed è liberamente ispirato alla figura di Mario Carrara, medico legale, uno dei primi a rifiutare il freddo censimento con cui Lombroso aveva insegnato a catalogare gli uomini e le anime. Mentre l’università celebra il concetto della razza, le carriere si fanno con la tessera del partito, gli studenti indossano le camicie nere anche a lezione, Carrara intuisce l’agonia scellerata del Paese e quando il rettore gli comunica data e prescrizioni del giuramento, ossia fedeltà al re e a Mussolini, capisce di non poterlo fare. Non per puntiglio ideologico ma per sentimento di decenza. Perché quel giuramento è anzitutto ridicolo, grottesco, fasullo. In una parola: indecente.
La storia di Mario Carrara è metafora involontaria eppure inevitabile su questo nostro tempo, pervaso da nuovi conformismi e da antiche rassegnazioni».
Referenti: prof.sse Cardilli – Zazzara